Il judo in città prese altre strade e per qualche anno al CUS si pensò ad altro. La ripresa, quasi casuale avvenne nel 1971 quando Gabriele Niccolai, insieme ad un gruppo di giovani che non avevano mai fatto judo, e tra questi Giovanna Parenti, Fabio Giuntini e Gianni Aristide Norelli, contattò una cintura nera fiorentina, Bruno Nibbi.
Cinquanta anni, fiorentino, impiegato alla Nuova Pignone, settore services, Nibbi ha iniziato questa pratica sportiva nel 1957 alla palestra Ginnastica Fiorentina Libertas con il maestro Calducci. Buon atleta, ottimo agonista, vanta nel suo palmares un terzo posto ai campionati nazionali cinture verdi, un bel quinto ai nazionali delle cinture nere.
Come racconta lui, arriva a Siena per caso.
Insegnavo judo in quel periodo a Colle Val d’Elsa, quando fui avvicinato da Niccolai, che mi chiese di far lezione a un gruppo di ragazzi. Fu l’inizio della attività attuale del CUS e penso che in quasi venti anni abbiamo fatto un buon lavoro se è vero che esportiamo anche allenatori come Marco Isidori che ora fa l’istruttore alla Mens Sana.
Nibbi, come tutti i veri campioni professa semplicità e modestia, ma il consuntivo di 20 anni di attività al CUS lo soddisfa: i risultati dicono di circa 150 allievi, 14 cinture nere, alcune delle quali promosse nei quadri tecnici, un istruttore (Giovanna Parenti, la mitica), tre allenatori. Inoltre le 4 medaglie di bronzo ottenute ai campionari europei dicono che, oltre ad un titolo nazionale assoluto e sei titoli italiani di categoria, di strada ne è stata percorsa sul piano della grande qualità tecnica.
Dopo tanti anni di attività, il consuntivo di Nibbi si sostanzia di molti successi, a livello nazionale e internazionale, una crescita generalizzata della sezione del CUS, un grosso sforzo organizzativo, l’effettuazione del Torneo Internazionale di judo, “Città del Palio” che in breve ha acquisito una solida fama a livello mondiale.
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